“La luce tra arte, bellezza, fotografia, cosmo e impresa: al MUMAC la luce diventa parola”.
Questo invito, in occasione della settimana organizzata da MuseoCity sul tema “La luce dei musei”, si è rivelato realmente illuminante, perché gli ospiti intervenuti all’incontro organizzato al MUMAC il 5 marzo scorso, moderato da Tonia Cartolano, giornalista SkyTG24, hanno acceso spunti diversi con cui guardare l’Universo, l’arte, la cultura d’impresa e persino se stessi.
“Tanto immateriale quanto fonte di vita, visione, apparenza, la luce conferisce forma e sostanza alla realtà, ma anche ai sogni e all’arte. Ingannevole, talvolta, nel suo senso assoluto di materia sfuggente, dà senso alle idee, ai progetti e alle innovazioni con la scintilla creatrice che scocca al nascere di un’impresa e all’heritage che dall’impresa intrapresa ne deriva col trascorrere del tempo.” Barbara Foglia, MUMAC Manager, ha introdotto i relatori con una chiara presentazione che ha portato l’attenzione sulla scintilla creatrice.Scintilla creatrice in senso galattico è stata l’interpretazione illuminante e allo stesso tempo “vertiginosa” di Fabio Peri, Curatore scientifico del Civico Planetario di Milano U. Hoepli, che ha accompagnato il pubblico in un viaggio senza limiti né tempi, per guardare oltre i nostri spazi e confini in un orizzonte spettacolare, dove esistono galassie come Andromeda che ci hanno messo oltre 2 milioni di anni luce ad arrivare a noi. “Un raggio di luce vive in un eterno presente: può nascere, può morire ma la sua vita è adesso”, afferma l’astrofisico.
Proprio come un espresso: la sua vita è adesso ed è della stessa sostanza di cui siamo fatti noi e le stelle, “che ci insegnano a imparare dal passato, vivere il presente ma sognare per l’avvenire”.La luce come perno e origine della conoscenza della vita è stata ripresa in modo più intimistico anche dall’artista fotografo Maurizio Galimberti che ha sottolineato quanto sia vitale per esprimere se stessi. “La luce – ha raccontato – mi ha sottratto al buio e mi permette di trasformare in eterna memoria persone e momenti attraverso la fotografia. La luce scrive lo spazio, sublima tutto e mi fa impazzire di gioia perché è vita, è magia”.La magia della luce è stata protagonista attiva anche nell’intervento di Renata Bianconi, Founder Galleria Bianconi e art advisor, che ha illustrato quanto possa diventare vera e propria opera d’arte, sostanza e materia, come nei capolavori di Caravaggio, nei disegni di luce di Picasso, nella Chiesa Rossa a Milano trasformata in un cosmo emozionale da Dan Flavin, nei disegni che Fontana fece diventare sostanza materica con la luce fino a Olafur Eliasson che utilizzando la rifrazione della luce ha ricreato per esempio alla Tate Gallery un sole artificiale, invitando le persone a riflettere sul loro rapporto con il sole e con gli elementi naturali.La luce come strumento poetico per relazionarci con l’ambiente e con il mondo attorno a noi è fondamentale nel design: Elisa Storace, Curatrice Museo Kartell, ha messo in evidenza quanto la luce possa accompagnarci negli spazi bui con oggetti illuminanti e luminosi, progettati proprio per rendere l’esistenza e l’esperienza più piacevole.“
Tutto parte da una scintilla ed è nostro dovere custodire il fuoco e non adorare le ceneri”, ha sintetizzato Marco Amato, Vicepresidente Museimpresa e Direttore Museo Lavazza, ricordando quanto la luce sia strumento di racconto della storia d’impresa, non solo per dare alla luce un progetto ma per continuare a risplendere a livello della comunità attraverso l’innovazione.L’innovazione in Mumac risplende per la comunità e come un buon espresso stimola vitalità ed energia, per utilizzare al meglio la luce che abbiamo, tra memoria del passato e visione del futuro. Un invito sempre più chiaro e diretto a conservare e condividere la scintilla che ci anima per definire lo spazio e il tempo universale, personale, artistico e industriale.
Semper fiat lux: ieri, oggi, domani.